La scoperta della musica tradizionale risale all’infanzia, quando, affascinato dal funzionamento del giradischi, inizia ad ascoltare il primo vinile dello storico gruppo piemontese La Ciapa Rusa. Il piffero disegnato in copertina, la foto del suonatore Lorenzo Bojoli e le melodie incise lo fanno presto innamorare dello strumento ad ancia doppia. Segue quindi con i genitori concerti di musica tradizionale nella sua regione, fa la conoscenza del gruppo storico valdostano Trouveur Valdotèn. Inizia lo studio del piffero delle quattro province nel 2001, in seguito approfondito grazie all’incontro con Stefano Valla. Ernesto Impérial, amico di famiglia e musicista, gli trasmette una parte importante delle proprie conoscenze sulle melodie tradizionali valdostane e non solo. Inizia così a suonare nelle feste e nelle veillà in Valle d’Aosta. Nell’inverno 2003 è ospite nei concerti di Natale del gruppo Trouveur Valdotèn, e da allora collabora saltuariamente col gruppo partecipando all’attività musicale in Italia, Francia e Svizzera. Entra così in contatto con i più importanti gruppi folk del Nord Italia e della Savoia, che gli permettono di ampliare il repertorio e di far parte della “Grand Orchestre des Alpes”, un progetto che raggruppa una sessantina di musicisti dell’arco alpino. Nel 2004 scopre la potenza dell’organetto e si dedica ben presto a questo strumento: frequenta stage con Alessandro Boniface, Andrea Capezzuoli, Silvio Peron, Vincenzo Caglioti, Frédéric Paris e grazie all’amicizia con Vincent e Rémy Boniface conosce la realtà giovane della musica folk. Segue quindi stages con Filippo Gambetta, Simone Bottasso, Stephane Milleret e Norbert Pignol che gli permettono di sperimentare una nuova dimensione dell’organetto.

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